Birrificio agricolo: cos'è e differenze con l'artigianale

Birrificio agricolo: cos’è e differenze con l’artigianale

Birrificio artigianale o birrificio agricolo? La questione solleva spesso molti dubbi, possiamo però dire con certezza che i birrifici agricoli rappresentano una sottoclasse specifica dei birrifici artigianali. Quando si parla di birra agricola, infatti, ci si riferisce a una birra realizzata quasi esclusivamente dalle materie prime prodotte dal birrificio stesso.

In questo senso, il birrificio è anche azienda agricola, perché coltiva da sé gli ingredienti, come l’orzo, che andranno poi a comporre la bevanda. Approfondiamo insieme l’argomento, scopriamo quali sono le caratteristiche di un birrificio agricolo e qual è il valore aggiunto che la birra agricola può portare al tuo locale.

Le caratteristiche distintive dei birrifici agricoli

Per fornire una definizione esatta, ci viene in aiuto la legislazione sul birrificio agricolo, che non lascia spazio a equivoci. Secondo il Decreto Ministeriale 212/2010 la birra acquisisce a tutti gli effetti lo status di prodotto agricolo, di conseguenza un birrificio agricolo è l’azienda che produce le materie prime e realizza e gestisce la vendita diretta di birra agricola. Questo riconoscimento ha segnato una punto di svolta nella normativa e, pertanto, anche nella produzione e commercializzazione della bevanda nel nostro paese.

Il concetto di birra agricola si fonda su un paragone con ciò che già esisteva da tempo per le case vinicole: un agricoltore che coltiva uva destinata alla realizzazione del vino può produrre e vendere il proprio vino. Perciò si è affermato, anche a livello legislativo, il concetto che la stessa tipologia di autoproduzione può essere applicata ad altri prodotti agricoli, tra cui l’orzo e quindi la birra.

Nel 2003 nasce il Consorzio Italiano di Produttori dell’Orzo e della Birra (COBI) per la tutela e la promozione delle attività svolte dai birrifici agricoli. Il consorzio stabilisce alcune regole affinché un birrificio possa essere definito agricolo: come requisito fondamentale la birra agricola deve essere realizzata con una percentuale minima del 51% di materia prima autoprodotta, che arriva ad almeno 70% per i birrifici aderenti al marchio “Birragricola”, di proprietà dello stesso COBI.

Differenza tra birrificio agricolo e artigianale

Prima di tutto bisogna comprendere cos’è la birra artigianale: in base al DDL 1328_B del 2016, una birra può essere considerata artigianale quando “viene prodotta da un birrificio indipendente il quale non supera i 200.000 ettolitri di produzione annua.”

In sostanza le attività si basano rispettivamente su due aspetti differenti: nel caso di un birrificio agricolo deve essere prodotta internamente la maggioranza della materia prima, mentre nel caso del birrificio artigianale l’unico requisito è il non superamento di un determinato limite di produzione.

La connessione tra birra e territorio

La birra agricola, perciò, è in stretto legame con il territorio. Infatti, è proprio dalla cura e coltivazione della terra che può nascere come bevanda unica e irripetibile.

Le aziende, inoltre, si impegnano a rispettare buone pratiche agricole come la rotazione delle colture, ovvero l’alternanza della specie agraria coltivata in un certo appezzamento, e ad adottare le migliori tecnologie e tutti gli accorgimenti possibili per arrivare a un risultato eccellente. Alla base di un agribirrificio c’è dunque il rispetto per la terra, per i suoi tempi e per le sue necessità, un approccio molto distante da quello di una multinazionale.

Anche gli elementi aromatici adoperati devono rispettare questa connessione profonda con il proprio territorio ed essere tipici della zona in cui è prodotta la birra. Solo in questo modo, infatti, si può avere un prodotto autentico e di altissima qualità.

Il ruolo dell’agricoltura nella produzione birraria: sostenibilità e impatto ambientale

La produzione sul posto di almeno il 51% di materia prima utilizzata rende di fatto la birra agricola a kilometro zero. I vantaggi di questo sistema sono principalmente tre:

  • l’eliminazione delle spese di trasporto per la materia prima, il che rende tutto il processo a impatto ambientale pressoché nullo. Basti pensare alle emissioni inquinanti generate dal trasporto aereo, navale o su ruote di merci;
  • il controllo diretto di tutta la filiera produttiva che garantisce un livello qualitativo del prodotto finale estremamente elevato e una gestione delle colture lontana dalle logiche dello sfruttamento;
  • la produzione made in Italy, che dà la sicurezza di bere una birra artigianale realmente italiana e di pregio, con filiera tracciata e garantita.

D’altra parte, questa visione di birra come eccellenza di un territorio fa parte della filosofia di molti agribirrifici situati nel nostro paese, che vogliono mettere al centro del proprio progetto il territorio e il suo sviluppo, cogliendo le opportunità che la terra ci fornisce naturalmente.

Si tratta, per di più, di un’occasione per l’agricoltura anche per il recupero di aree in disuso in fasce marginali e di conseguenza, di una loro rivalorizzazione sempre all’insegna della sostenibilità.

Il futuro dei birrifici agricoli: prospettive e ruolo nella crescita dell’industria birraria italiana

Secondo gli ultimi dati elaborati da Assobirra, si stima che i birrifici agricoli nel nostro paese siano 126. La Coldiretti nel giugno 2019, in occasione della presentazione del marchio “Artigianale da Filiera Agricola Italiana” del Consorzio Birra Italiana, ha reso noto che i birrifici agricoli producono circa un terzo dell’intera produzione dei birrifici artigianali in Italia, ovvero circa 1 milione e 800mila ettolitri.

In questo momento sono molti i nuovi birrifici che partono come “agricoli” e, a differenza di ciò che accadde a inizio 2010 (anno del Decreto Ministeriale sulla birra come prodotto agricolo), questi progetti appaiono più guidati da passione e da una visione realistica del mercato brassicolo, piuttosto che dalla mera ricerca di incentivi economici. Inoltre, con la sempre maggiore circolazione tra i cittadini dell’idea di acquisto di prossimità e dell’attenzione per l’ambiente e il cambiamento climatico, è probabile che il fenomeno del birrificio agricolo cresca in maniera sostanziale nei prossimi anni. Diventando a tutti gli effetti un elemento davvero di peso nell’economia italiana.

Pare dunque che nel nostro paese le birre artigianali siano indirizzate ad essere unite sempre più al mondo agricolo, allargando ulteriormente le possibilità di contatto con nuovi consumatori curiosi e appassionati del settore.

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